giovedì 22 novembre 2007

PRESENTAZIONE DI UN GIOVANE AUTORE


Oggi ospito nel mio "salottino" un giovane autore emergente che scrive le sue opere, a suo dire, con la voglia di regalare emozioni e noi siamo qui proprio per questo, per emozionarci! Lascio a lui la parola:

Mi chiamo Giovanni Micolucci 27 anni nella vita faccio il ricercatore nel campo delle telcomunicazioni(che parolone?), chi mi conosce da poco rimane sempre stupito quando scopre che dietro un ragazzo con occhiali sempre appannati, amante della tecnologia, si nasconde un vero cultore dell'arte, della natura e soprattutto dell'espressione in ogni sua forma! Io amo stupire(perché è una delle emozioni più forti) non posso negarlo, ed è questo il tema fondamentale che tutti i miei testi vogliono suscitare: "emozioni" mandando chiare accuse verso: "Egoismo, Ipocrisia e Pregiudizio"!
Il libro che voglio presentarvi è Perfetto Sconosciuto, è un romanzo breve ma ricolmo di significati, accuse verso la nostra società e in tema al mio stile parla proprio del pregiudizio!
Il suo nome è Daniele, fisico asciutto e carnagione bianca formaggino. I denti dritti e talmente lucidi che ti ci puoi specchiare sopra, occhi blu grossi e lucenti forse anche un po’ accentuati da quel paio di occhialoni spessi. Ha sempre con se una radiolina di quelle portatili, cuffiette nel taschino sinistro del giubbotto e non potrebbe mai mancare al suo fianco, il suo unico mezzo di locomozione, che non siano i suoi piedi: la fidata mountainbike, nonché incarnazione del suo desiderio sessuale!
Daniele è un personaggio del quale non finirei mai di parlare, lo sento quasi vero perchè nonostante la vita gli ha detto di "no" sin dalla nascita è riuscito a crearsi un suo mondo fatto di immagini e valori (oggi scomparsi) e dalle vicende a dir poco roccambolesche! Sebbene sia frutto della mia immaginazione lo sentivo vivo mentre scrivevo, non tanto perchè mi ritrovavo con i suoi pensieri e i suoi modi di vedere il mondo, ma più che altro perchè cambiando i punti di vista di molte situazioni ci si rende conto come sia facile lasciarsi ingannare dalle immagini e come la fantasia e la voglia di comunicare sia infine il mezzo attraverso il quale affrontare l'inganno della società attuale!
Mi sento di consigliare questo romanzo breve a tutti ma in particolar modo ai ragazzi perchè imparino a rispettare nelle differenze chi gli stia vicino!

Andate a curiosare direttamente nella vetrina virtuale dell'autore:

mercoledì 14 novembre 2007

SAPERE CHE IL PROPRIO BAMBINO STA BENE: È QUESTA LA FELICITÀ DI UNA MAMMA.

Questo post lo voglio dedicare ad una donna molto speciale, una giovane mamma conosciuta neanche da un anno, ma da subito vista diversa, speciale appunto, per via del suo bellissimo sorriso e per la generosità con cui lo donava alle persone attorno. Quando lei entrava in una stanza il mondo intero sorrideva assieme a lei. Perché ne parlo al passato? Perché, ahimè, il suo meraviglioso sorriso è stato oscurato da un dolore che nessuna mamma dovrebbe mai e poi mai provare: il dolore terribile nell’apprendere che tuo figlio non sta bene. Tutti i bambini sono bellissimi, ma il suo lo è ancora di più: il visino dolce, le guancette paffute, due occhioni enormi spalancati sul mondo, sul mondo in cui vive in silenzio. Lui è un piccolo angelo, fragile ed indifeso che cerca appoggio nella sua mamma, alla quale non è permesso nemmeno di piangere. Non davanti a lui almeno, lei deve resistere, lei è la sua forza, lei e il suo immancabile sorriso che riserva a lui, al suo piccolo tesoro. Questa giovane mamma lotta come una leonessa, con unghie e denti, per il suo cucciolo e poi piange con il cuore, quando nessuno la vede. Eppure ha bisogno anche lei di un sostegno. So che le parole non possono guarire il suo bambino, ma spero che possano darle almeno un poco della forza necessaria per andare avanti. So anche che il 20 di novembre è una data molto importante per loro e voglio farle sapere che io ci sono, come ci sono altri suoi amici, gente che le vuole bene, la pensa e che spera che vada tutto per il meglio.
Se, come me, credete che anche con lo spirito si possa aiutare, se non altro a infondere la speranza, mandate anche voi una parola di incoraggiamento alla mia amica.

In bocca al lupo, Luci!

giovedì 8 novembre 2007

FIOCCO DI NEVE - III PARTE

“I tuoi occhi, due smeraldi che mi hanno fissato per tutto il tragitto. Mi sono sentito perso, non ce l’ho fatta a resisterti... Ti prometto che andrà tutto bene. Tornerò. Non posso non tornare!”
Di controvoglia abbassò le mani e si spostò, lasciandola andare, piccola e smarrita, al centro del cucinino diventato all’improvviso insopportabilmente grande.
Due sguardi, quattro occhi, un’anima, una per due, per l’eternità…Quanti attimi di quell’eternità erano ancora riservati a loro? Si chiese lui, oramai sfatto. Si riavvicinò di nuovo, brusco ed impacciato, tese una mano, sfiorandole i capelli, soffici come la prima neve, ed uscì di casa senza voltarsi.
Lei ascoltò i suoi passi sulla scala, finché non ne svanì anche l’ultimo debole rumore, dopodiché lanciò uno sguardo fuori dalla finestra.
La terra aveva perduto la sua surreale battaglia, concedendosi nelle soffici mani dei piccoli fiocchi di neve, che la avvolgevano, oramai completamente, in uno stupendo manto regale. Il mondo sapeva di magia, il re candore aveva finalmente conquistato la sua sposa e tutto si era azzittito, vibrando in un solenne silenzio. La terra si contemplava nella sua nuova veste e quei piccoli paggi di fiocchi di neve si prostravano ai suoi piedi, in uno slancio di ammirazione.
La donna sorrise. Adesso era sicura che tutto sarebbe andato per il meglio. I fiocchi di neve erano divenuti per lei un talismano di speranza. La speranza che risuonava nel suo cuore con una semplice frase.
“Tornerà. E tutto sarà come prima”.
....Fine

lunedì 5 novembre 2007

IL FIOCCO DI NEVE II Parte

Oggi Vi propongo la continuazione del racconto Il Fiocco di Neve cominciato qualche giorno fa.

II Parte.

“Devo, lo sai. Hanno bisogno di me”.
“Lo so. Ma è pericoloso! E poi anch’io ho bisogno di te!” soffocò il pianto disperato, sapeva che lo sconvolgevano le lacrime. “Sono il tuo fiocco di neve. Senza di te perisco. Guarda, lui senza il freddo non resiste, svanisce nel nulla. E così pure io se tu non sei con me”.
“Tornerò e sarà tutto come prima”.
L’uomo sembrava una roccia nei suoi confronti, alto, robusto, spalle larghe, e lei, una fragile betulla, aveva paura per lui. Ma lui non sapeva parlarle, non sapeva spiegare che era lei la sua forza, il suo coraggio, la sua sicurezza. Piccola donna, grande amore. Lui aveva una missione da compiere e non poteva mancare al suo dovere. C’era gente, tante gente innocente che sperava nel suo aiuto, ma gli si stringeva il cuore nel vedere lei così spaventata ed indifesa.
La congiunse a sé in un disperato gesto di sconforto e lei sparì nel suo largo torace, tra le muscolose ma tenere braccia. Sembrava che non respirasse nemmeno, intenta ad assorbire quel poco che le restava di lui.
L’uomo piangeva, per la prima volta nella vita. Era una sensazione sconvolgente, sconcertante per lui che aveva sempre pensato di poter resistere a qualunque emozione, a qualunque debolezza. Nulla al mondo avrebbe potuto far breccia nella sua capacità di autocontrollo. Lei, minuta e tanto leggera da poter essere sollevata con una mano, ruppe le sue certezze con una sola lacrima.
“Ti ricordi come tutto è iniziato?” chiese lui, continuando a stringerla tra le braccia; non voleva turbarla con le lacrime. “I tuoi occhi nella folla…mi avevi catturato decidendo per te e per me in un attimo solo. Per me che non sapevo nemmeno che potesse esistere tutto questo, anche questo. Non dovevo neppure esserci a quella fermata. Non era previsto”.
“Non potevo lasciarti andare. Non me lo sarei mai perdonato”. Lei si mosse, staccando la testa dalle sue spalle e lo guardò sorridendo. “Ho capito subito che da quel momento non sarebbero più esistiti né tu né io, ma solamente noi”.

...continua