venerdì 27 giugno 2008

MOSCA. REPORTAGE DALLA A ALLA Z

A come automobili ed automobilisti.
Le automobili a Mosca sono diventate oramai onnipresenti e, ahimè, quasi onnipotenti. Sono finiti i tempi d’oro sovietici, quando le strade della capitale sembravano un deserto e i pochi fortunati che possedevano una autovettura o un motociclo potevano godere di comodi e rapidi viaggi senza ingorghi ed inutili nervosismi. Adesso a Mosca guidano tutti, non importa se con la patente regolarmente ottenuta o semplicemente comprata. Le strade, una volta immense, non bastano più a contrastare il boom automobilistico. Le macchine sono davvero tante, troppe e nonostante le strade intasate la gente continua a sceglierle di grossa cilindrata. Già, ai russi piace grande. Grande come il prestigio che pensano di ottenere sfrecciando a tutta velocità su una Jeep, BMW o Mercedes. La maggior parte delle vetture straniere sono usate e risultano inquinanti e rumorose. Poco male, basta che vadano. Il traffico che c’è sulle strade di Mosca è impressionante e non solo nelle ore di punta. Le regole stradali e quelle del buon senso vengono rispettate poco e malvolentieri, creando un vero e proprio “Wild West”. Gli incidenti sono all’ordine del giorno e, purtroppo, anche quelli mortali, che, per la maggior parte dei casi, possono essere evitati usando un minimo di sano ragionamento e di prudenza. I pedoni occupano in tutto questo l’ultimo posto, agli occhi dei guidatori sono praticamente inesistenti. Ogni anno sulle strisce pedonali vengono investite centinaia di persone. Attraversare la strada a Mosca significa correre un autentico rischio di essere uccisi. Gli automobilisti non si fermano quasi mai vedendo un persona sulle strisce pedonali, nemmeno se il pedone si trova a metà strada. E’ inutile sperare che loro rallentino vedendoti avvicinarsi al ciglio della carreggiata, anzi, molto spesso accade esattamente il contrario: accelerano, costringendo il pedone spaventato ad indietreggiare. La situazione negli incroci con semafori non è molto diversa. Al verde per i pedoni non è raro un automobilista che, con una non curante arroganza, cerca di passare a tutti i costi, senza dare la dovuta precedenza. Una volta sono stata testimone della seguente scena: un fiume pedonale si rovescia sulla strada alla luce verde del semaforo, un tram e due furgoncini si fermano, lasciando passare la gente, quando, ad un tratto, da dietro il tram spunta una vettura di grossa cilindrata, il signore che se la trova praticamente addosso rimane illeso solo grazie alla prontezza dei propri riflessi. Il conducente, invece di scusarsi, si mette a gesticolare in modo poco simpatico. Mio marito, un italiano dal temperamento tutt’altro che pacato, reagisce, tirando un forte pugno sul cofano dell’automobile, per l’enorme stupore del conducente, il quale prima si accinge a scendere ma poi si dissuade vedendo la faccia contrariata dello straniero che, indignato, grida in una lingua a lui sconosciuta. I russi guardano leggermente incuriositi, senza tuttavia partecipare od esprimere le proprie emozioni.