venerdì 15 febbraio 2008

SEI SETTIMANE, UNA VITA. La Storia di un Amore

Nel 1803 il conte Nicolaj Resanov parte a capo della prima spedizione russa circumnavigante il globo che deve mettere una bandiera dello zar sulle coste dell’Alaska e intraprendere il commercio di pellicce preziose con Cina e Giappone.
La fame che regna nelle colonie russe in America costringe Resanov, tre anni dopo, a staccarsi dal resto della spedizione e a partire per la California, all’epoca sotto il dominio della Spagna. Il conte, un abile diplomatico, spera di allacciare rapporti commerciali con gli spagnoli, al fine di portare i viveri nella parte russa dell’Alaska. Facendo visita al governatore di San Francisco, Don Argueglio, il nobile conosce sua figlia Concita. I due si innamorano nonostante mille ostacoli e differenze: lui ortodosso e oramai quarantatreenne, lei, la ragazza più bella della California, di soli sedici anni e cattolica. Malgrado i dubbi e le opposizioni della famiglia di lei i due si fidanzano e solo sei settimane dopo la loro conoscenza il conte riparte per la Russia. Deve ottenere il permesso dallo zar per sposare una cattolica. Navigando lungo la costa dell’Alaska Resanov scopre alcune piccole isolette e nomina una di esse con il nome della sua amata. Ancora oggi sulle carte esiste una minuscola isola Argueglio. Durante il lungo attraversamento della Siberia il conte si ammala e muore. Concita per tanto tempo non vuole credere alle dicerie sulla sua morte, continuando ad aspettare il ritorno del fidanzato. Rifiuta altre proposte di matrimonio e trent’anni dopo la partenza dell’amato, avendo finalmente ricevuto le notizie comprovanti la sua morte, prende il voto del silenzio, diventando monaca. Sul luogo dove la giovane spagnola aveva a lungo osservato il mare, aspettando di vedere le vele con la bandiera russa, sorge oggi un piccolo monumento ai due innamorati.

Ispirati a questa storia il compositore Aleksej Rybnikov e il poeta Andrei Vosnesenskij hanno creato una rock-opera “Junona e Avos’”.
Su http://www.youtube.com/watch?v=F9_eQTyZ0-g potete guardare la scena dell’addio del conte russo alla giovane spagnola, ascoltando una delle canzoni più belle e struggenti della rock-opera.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Vado a vedere l'opera su youtube, pensa che non la conoscevo. Sono contenta di imparare cose nuove!
Io sto bene, mi sto concentrando sulla scrittura (anche se procedo pianino pianino) e sulla mia vita quotidiana di mamma. Nei ritagli di tempo (ma proprio nei ritagli) curo il blog e dò un'occhiata a Lulu. Ma è sconfortante, capisco quando ti lamentavi. Devo farmi venire in mente qualche idea per vendere il libro, Gianni Crestani mi ha consigliato le edicole... lui li vende sempre abbastanza, beato lui.
Ti aggiornerò appena ho notizie più simpatiche, per ora è proprio tutto fermo. Anche con le librerie sono ferma perchè mio marito non mi ha ancora preparato il restyling della copertina de "La punta di diamante". Pazientare, pazientare... che difficile che è!!!!!!!!!
A presto!
Elisabetta

Anonimo ha detto...

Non vedo l'ora di leggere il tuo secondo romanzo allora! Io, con i miei amici, abbiamo ampliato il biblog: da blog a sito. Recensirò tutti e due i tuoi romanzi lì sopra, spero che i lettori siano incuriositi e comprino i tuoi libri!
Pensa che per noi di Verona è una bella annata quest'anno, perchè è veronese anche la ragazza eletta a Miss Italia!
Adesso mancano solo gli scrittori...
Bacione grande!
Elisabetta

Anonimo ha detto...

Ciao Tati, buona settimana, fammi un cenno quando torni dalla Russia. Ti lascio i miei auguri per Pasqua, questa settimana sarà frenetica. Mercoledì sarà l'ultimo giorno di scuola e poi, con i bimbi a casa, non accenderò più il pc. Ho pubblicato su Lulu un nuovo racconto, A passo di danza, una storia ispirata ad un romanzo di Jane Austen. Non vedo l'ora di leggere il tuo nuovo romanzo, poi lo recensirò sul sito dove collaboro: il biblog. Ho un angolo tutto mio per i libri senza isbn. Recensirò voi amiche di Lulu! Io stessa sono ancora senza isbn, anche se sto facendoci un pensierino... bè, faremo in tempo a raccontarci tante cose quando sarai tornata!
Un bacione grande!
Elisabetta