venerdì 14 dicembre 2007

RECENSIONI. Opere di Elisabetta Modena

Ho deciso di postare, oltre alla presentazione delle opere letterarie dei miei colleghi di penna, anche alcune recensioni spontanee pervenute da parte di coloro che hanno letto ed apprezzato i libri qui presentati.

Comincio da Elisabetta Modena e dai suoi due libri: La Punta di Diamante che fa parte della trilogia Il 74° Libro e Una Storia Semplice ed altri racconti.


LA PUNTA DI DIAMANTE

(http://www.lulu.com/content/1218786)

"Nell'opera è presente una buona conoscenza (per quanto ne so io al riguardo) biblico-teologica. Inoltre esso ha un buon incipit, non prolisso, certamente da te studiato con attenzione, come sempre si deve fare.E' interessante la proiezione sullo schermo del futuro prossimo d'una situazione che, per certi aspetti, mi sembra già l'attuale.Buona è l'idea lungo la quale l'opera si svolge e buone, perché destano interesse, sono certe parti; sarebbe bene però, a mio parere, limare moltissimo e non solo in vista dell'eventuale pubblicazione del romanzo intero, in quanto i romanzi troppo lunghi non attirano, di solito, il lettore contemporaneo. Il romanzo è d'avventura, dunque si rivolge a certi lettori soprattutto, il normale lettore di oggi, soprattutto se giovane, non le apprezzi poi molto certe cose, purtroppo: egli vuole in primo luogo azione; e se l'autore desidera, di fondo, evangelizzare con un romanzo d'avventura, bisogna che metta in primissimo piano l'azione stessa eccitando il più possibile la curiosità e infilando qua e là, funzionalmente, s'intende, non artificiosamente, il Vangelo". (Guido Pagliarino, 30 novembre)


UNA STORIA SEMPLICE ED ALTRI RACCONTI
(http://www.lulu.com/content/1265099)

"Un libro di racconti sinceri e scorrevoli. E' facile riconoscersi nei personaggi e nelle loro vicissitudini. Ottima la cura dei particolari con i quali si creano personaggi e luoghi che diventano, a mio parere, molto credibili e reali. E un grazie sincero ad Elisabetta per il ritorno agli "eterni" valori e ai sentimenti genuini di cui abbiamo tutti bisogno."
"Ritorno a rileggere questo racconto (Uno Scatto per Amore) e mi stupisco nuovamente: l'autrice ha una capacità incredibile di descrivere. Il racconto sembra un quadro d'epoca, dipinto con poche abili pennellate. Pittoresco, caldo di sensazioni, elegante! Mi sembra di conoscerla, quella casa nella Laguna... ."(Tatiana Kaptchevskaia, 22 ottobre e 9 novembre)


"Ho letto il tuo libro tra ieri sera e sta mattina questo è già indice del fatto che l'ho gradito molto! Molto molto scorrevole, la storia anche nella sua semplicità manda a segno molte frecce sia sulla Cristianità che sull'amore quello vero! Forse avrei meglio approfondito le ultime battute quando lei dice a Luca di esser incinta probabilmente di Ettore! Per il resto che dire lo straconsiglio a tutti gli amanti dei romanzi rosa!"(Giovanni Micolucci, 16 ottobre)

martedì 11 dicembre 2007

Presentazione de Il 74° Libro - Intervista immaginaria da parte di un lettore




Oggi offro lo spazio del mio salottino a Elisabetta Modena, mia cara amica, mamma di tre splendidi bimbi, moglie e, nonostante pochissimo tempo libero, scrittrice di appassionanti e sincere storie. Elisabetta si racconta attraverso un'immaginaria intervista da parte di un lettore.

Quando hai incominciato a scrivere?
Intorno ai quindici anni, dopo aver letto Orgoglio e Pregiudizio. Mi sono talmente innamorata dei personaggi che ho deciso che anch’io avrei scritto storie così belle. Purtroppo all’epoca non avevo in me la fiducia sufficiente a produrre pezzi accettabili. Alla fine ho cominciato a scrivere veramente solo aull’Università.
Il primo libro scritto?
Avrei voluto che il mio primo romanzo fosse stato un romanzo d’amore. Fin dai banchi dell’Università, quando ho conosciuto colui che poi sarebbe diventato mio marito, sentii chiaro dentro di me che l’amore è un sentimento da proteggere, preservare, custodire ed aumentare tutti i giorni, come descrive benissimo Tatiana nel suo romanzo: Un nuovo inizio.
Di fatti iniziai la stesura de La Certosa di Firenze, tuttora nell’hard disk del mio portatile. Ne ho scritto circa un quarto, dopodichè mi arenai sia per la complessità dei personaggi creati, sia per l’urgenza di iniziare la trilogia. Non vedo l’ora di finire l’opera comunque!
Di cosa parla La Certosa di Firenze?
Di una crisi matrimoniale, e del modo in cui i due giovani sposi la superano. Incontrando Cristo.
Difficile tema per essere un primo romanzo!
Sì, ma l’ispirazione è l’ispirazione.
Quindi hai messo da parte la Certosa per scrivere il primo volume della trilogia?
In realtà parallelamente alla trilogia ho portato avanti i racconti, per farli leggere in giro ed inviarli ai concorsi.
Il primo scritto è stato Una storia semplice. E’ arrivato secondo ad un concorso!
E poi?
Poi sono arrivati L’eterno ritorno dell’uguale, appena pubblicato sul numero odierno di Future Shock; Uno scatto per amore, arrivato primo ad un altro concorso, e Miracolo di Natale.
Adesso ho appena terminato di scrivere una favola di Natale per bambini: Carlino, l’albero di Natale e la palla magica.
Parlami della trilogia.
La trilogia mi si è concepita subito davanti come la conoscete; tre volumi, divisi nei rispettivi luoghi di ambientazione: Roma, Turchia e Gerusalemme.
Volevo parlare dell’Europa che sta abbandonando le sue radici cristiane, e della fede in Cristo come unica possibilità di salvezza per l’identità dell’Europa e per la pacifica coesistenza dei popoli tra di loro. Come vede non mi sono proposta una storia semplice…
Sei soddisfatta del primo volume?
Sì, ho impiegato cinque anni per scriverlo. Ho pregato tanto mentre scrivevo, e soprattutto l’ho ri-scritto almeno una mezza dozzina di volte. Ho dovuto imparare a levigare lo stile e a non essere prolissa, tutt’ora c’è qualche aggiustamento che vorrei fare. E poi mi sono concentrata tanto sulla storia e sui personaggi: se non funzionano quelli, il libro non decolla.
Il titolo come ti è venuto?
La punta di diamante è una metafora: significa che il gruppo che lavora alla traduzione della Lettera di San Paolo Apostolo ritrovata è il meglio che ci sia in circolazione, è un gruppo d’elite come i corpi speciali!
Puoi farci un riassunto del libro?
Gli eventi centrali del romanzo sono due: le Stelle Spezzate e la lettera di San Paolo Apostolo ritrovata dopo essere stata perduta. In mezzo a questi due eventi si modella lentamente un gruppo di persone eterogenee tra loro, persone comuni (non professionisti), il cui compito è quello di scoprire l’autenticità o meno della lettera; inevitabilmente si troveranno coinvolti nei piani delle Stelle Spezzate.
Ed il secondo volume della trilogia? Puoi anticipare qualcosa?
E’ già quasi tutto scritto, ma devo revisionarlo. Lo pubblicherò l’anno prossimo. S’intitola: Il crollo dell’Unione.
Affascinante!
Eh sì, non c’è che dire…
Racconta che l’Unione Europea così come la conosciamo ora crollerà? E’ tremendo…
Non proprio… però succederà qualcosa del genere. Ma non svelo nulla!
Quanto tempo dedichi ogni giorno alla scrittura?
Almeno un’ora al giorno, più che altro la mattina mentre i bimbi sono a scuola.
Fai prima le faccende di casa e poi scrivi, o il contrario?
Mi vergogno a dirlo, ma prima scrivo, poi mi precipito a pulire la casa e a cucinare. Sono una frana…
Cosa significa per te la scrittura?
Comunicazione. Esprimo me stessa. E’ stupendo creare una cosa viva come la pagina scritta dal nulla!
La tua famiglia è felice che scrivi?
Sì. Mio figlio Giuseppe, il primogenito, ha appena finito di scrivere un racconto di aerei! Non è incredibile? E’ proprio vero che i figli ci guardano e a volte ci copiano! Mio marito poi mi corregge le bozze. Anzi, approffitto dell’occasione per ringraziarlo!
Il libro più bello che hai letto?
Mah, forse Guerra e Pace, adoro gli scrittori russi; poi quelli delle scrittrici inglesi (Austen, le sorelle Bronte…), I miserabili di V. Hugo, I Promessi Sposi… ce ne sono così tanti!

Per chi volesse sapere di più e/o acquistare il libro ecco il link alla vetrina della scrittrice:

giovedì 22 novembre 2007

PRESENTAZIONE DI UN GIOVANE AUTORE


Oggi ospito nel mio "salottino" un giovane autore emergente che scrive le sue opere, a suo dire, con la voglia di regalare emozioni e noi siamo qui proprio per questo, per emozionarci! Lascio a lui la parola:

Mi chiamo Giovanni Micolucci 27 anni nella vita faccio il ricercatore nel campo delle telcomunicazioni(che parolone?), chi mi conosce da poco rimane sempre stupito quando scopre che dietro un ragazzo con occhiali sempre appannati, amante della tecnologia, si nasconde un vero cultore dell'arte, della natura e soprattutto dell'espressione in ogni sua forma! Io amo stupire(perché è una delle emozioni più forti) non posso negarlo, ed è questo il tema fondamentale che tutti i miei testi vogliono suscitare: "emozioni" mandando chiare accuse verso: "Egoismo, Ipocrisia e Pregiudizio"!
Il libro che voglio presentarvi è Perfetto Sconosciuto, è un romanzo breve ma ricolmo di significati, accuse verso la nostra società e in tema al mio stile parla proprio del pregiudizio!
Il suo nome è Daniele, fisico asciutto e carnagione bianca formaggino. I denti dritti e talmente lucidi che ti ci puoi specchiare sopra, occhi blu grossi e lucenti forse anche un po’ accentuati da quel paio di occhialoni spessi. Ha sempre con se una radiolina di quelle portatili, cuffiette nel taschino sinistro del giubbotto e non potrebbe mai mancare al suo fianco, il suo unico mezzo di locomozione, che non siano i suoi piedi: la fidata mountainbike, nonché incarnazione del suo desiderio sessuale!
Daniele è un personaggio del quale non finirei mai di parlare, lo sento quasi vero perchè nonostante la vita gli ha detto di "no" sin dalla nascita è riuscito a crearsi un suo mondo fatto di immagini e valori (oggi scomparsi) e dalle vicende a dir poco roccambolesche! Sebbene sia frutto della mia immaginazione lo sentivo vivo mentre scrivevo, non tanto perchè mi ritrovavo con i suoi pensieri e i suoi modi di vedere il mondo, ma più che altro perchè cambiando i punti di vista di molte situazioni ci si rende conto come sia facile lasciarsi ingannare dalle immagini e come la fantasia e la voglia di comunicare sia infine il mezzo attraverso il quale affrontare l'inganno della società attuale!
Mi sento di consigliare questo romanzo breve a tutti ma in particolar modo ai ragazzi perchè imparino a rispettare nelle differenze chi gli stia vicino!

Andate a curiosare direttamente nella vetrina virtuale dell'autore:

mercoledì 14 novembre 2007

SAPERE CHE IL PROPRIO BAMBINO STA BENE: È QUESTA LA FELICITÀ DI UNA MAMMA.

Questo post lo voglio dedicare ad una donna molto speciale, una giovane mamma conosciuta neanche da un anno, ma da subito vista diversa, speciale appunto, per via del suo bellissimo sorriso e per la generosità con cui lo donava alle persone attorno. Quando lei entrava in una stanza il mondo intero sorrideva assieme a lei. Perché ne parlo al passato? Perché, ahimè, il suo meraviglioso sorriso è stato oscurato da un dolore che nessuna mamma dovrebbe mai e poi mai provare: il dolore terribile nell’apprendere che tuo figlio non sta bene. Tutti i bambini sono bellissimi, ma il suo lo è ancora di più: il visino dolce, le guancette paffute, due occhioni enormi spalancati sul mondo, sul mondo in cui vive in silenzio. Lui è un piccolo angelo, fragile ed indifeso che cerca appoggio nella sua mamma, alla quale non è permesso nemmeno di piangere. Non davanti a lui almeno, lei deve resistere, lei è la sua forza, lei e il suo immancabile sorriso che riserva a lui, al suo piccolo tesoro. Questa giovane mamma lotta come una leonessa, con unghie e denti, per il suo cucciolo e poi piange con il cuore, quando nessuno la vede. Eppure ha bisogno anche lei di un sostegno. So che le parole non possono guarire il suo bambino, ma spero che possano darle almeno un poco della forza necessaria per andare avanti. So anche che il 20 di novembre è una data molto importante per loro e voglio farle sapere che io ci sono, come ci sono altri suoi amici, gente che le vuole bene, la pensa e che spera che vada tutto per il meglio.
Se, come me, credete che anche con lo spirito si possa aiutare, se non altro a infondere la speranza, mandate anche voi una parola di incoraggiamento alla mia amica.

In bocca al lupo, Luci!

giovedì 8 novembre 2007

FIOCCO DI NEVE - III PARTE

“I tuoi occhi, due smeraldi che mi hanno fissato per tutto il tragitto. Mi sono sentito perso, non ce l’ho fatta a resisterti... Ti prometto che andrà tutto bene. Tornerò. Non posso non tornare!”
Di controvoglia abbassò le mani e si spostò, lasciandola andare, piccola e smarrita, al centro del cucinino diventato all’improvviso insopportabilmente grande.
Due sguardi, quattro occhi, un’anima, una per due, per l’eternità…Quanti attimi di quell’eternità erano ancora riservati a loro? Si chiese lui, oramai sfatto. Si riavvicinò di nuovo, brusco ed impacciato, tese una mano, sfiorandole i capelli, soffici come la prima neve, ed uscì di casa senza voltarsi.
Lei ascoltò i suoi passi sulla scala, finché non ne svanì anche l’ultimo debole rumore, dopodiché lanciò uno sguardo fuori dalla finestra.
La terra aveva perduto la sua surreale battaglia, concedendosi nelle soffici mani dei piccoli fiocchi di neve, che la avvolgevano, oramai completamente, in uno stupendo manto regale. Il mondo sapeva di magia, il re candore aveva finalmente conquistato la sua sposa e tutto si era azzittito, vibrando in un solenne silenzio. La terra si contemplava nella sua nuova veste e quei piccoli paggi di fiocchi di neve si prostravano ai suoi piedi, in uno slancio di ammirazione.
La donna sorrise. Adesso era sicura che tutto sarebbe andato per il meglio. I fiocchi di neve erano divenuti per lei un talismano di speranza. La speranza che risuonava nel suo cuore con una semplice frase.
“Tornerà. E tutto sarà come prima”.
....Fine

lunedì 5 novembre 2007

IL FIOCCO DI NEVE II Parte

Oggi Vi propongo la continuazione del racconto Il Fiocco di Neve cominciato qualche giorno fa.

II Parte.

“Devo, lo sai. Hanno bisogno di me”.
“Lo so. Ma è pericoloso! E poi anch’io ho bisogno di te!” soffocò il pianto disperato, sapeva che lo sconvolgevano le lacrime. “Sono il tuo fiocco di neve. Senza di te perisco. Guarda, lui senza il freddo non resiste, svanisce nel nulla. E così pure io se tu non sei con me”.
“Tornerò e sarà tutto come prima”.
L’uomo sembrava una roccia nei suoi confronti, alto, robusto, spalle larghe, e lei, una fragile betulla, aveva paura per lui. Ma lui non sapeva parlarle, non sapeva spiegare che era lei la sua forza, il suo coraggio, la sua sicurezza. Piccola donna, grande amore. Lui aveva una missione da compiere e non poteva mancare al suo dovere. C’era gente, tante gente innocente che sperava nel suo aiuto, ma gli si stringeva il cuore nel vedere lei così spaventata ed indifesa.
La congiunse a sé in un disperato gesto di sconforto e lei sparì nel suo largo torace, tra le muscolose ma tenere braccia. Sembrava che non respirasse nemmeno, intenta ad assorbire quel poco che le restava di lui.
L’uomo piangeva, per la prima volta nella vita. Era una sensazione sconvolgente, sconcertante per lui che aveva sempre pensato di poter resistere a qualunque emozione, a qualunque debolezza. Nulla al mondo avrebbe potuto far breccia nella sua capacità di autocontrollo. Lei, minuta e tanto leggera da poter essere sollevata con una mano, ruppe le sue certezze con una sola lacrima.
“Ti ricordi come tutto è iniziato?” chiese lui, continuando a stringerla tra le braccia; non voleva turbarla con le lacrime. “I tuoi occhi nella folla…mi avevi catturato decidendo per te e per me in un attimo solo. Per me che non sapevo nemmeno che potesse esistere tutto questo, anche questo. Non dovevo neppure esserci a quella fermata. Non era previsto”.
“Non potevo lasciarti andare. Non me lo sarei mai perdonato”. Lei si mosse, staccando la testa dalle sue spalle e lo guardò sorridendo. “Ho capito subito che da quel momento non sarebbero più esistiti né tu né io, ma solamente noi”.

...continua

lunedì 29 ottobre 2007

LA PRIMA NEVE (Il Fiocco di Neve)

L'estate oramai ci ha salutati lasciando posto ai primi freddi, alle gelate notturne e anche a qualche timida nevicata.
Guardando in televisione le immagini della prima neve, mi sono tornati in mente i ricordi di quando ero ancora una ragazzina e vivevo in Russia. La prima nevicata suscitava in me sensazioni bellissimie, donandomi la serenità e il buon umore. Prendere in mano una manciata di neve, ancora candida e particolarmente soffice, costituiva per me un rituale al quale non potevo rinunciare, da quando ero una bambina.
La prima neve da sempre rappresentava per me una luce, una gioia, una speranza.
Tali riflessioni mi hanno ispirato ad un brevissimo racconto che Vi propongo di seguito. E se volete condividere i Vs. ricordi e le Vs. sensazioni riguardanti la neve, Vi aspetto, come sempre, nel mio caldo salottino.
Fiocco di Neve. I Parte.
Aspettami e io tornerò,
Aspettami intensamente…
Evghenij Simonov
Nevicava. Il tepore regnante nel piccolo cucinino rivestito di piastrelle marron glacé invocava ad accucciarsi tra i morbidi cuscini sul divanetto, con un libro in mano e a non curarsi neanche minimamente dei primi geli e dei perfidi ululati del vento che provenivano da fuori.
La ragazza, gracile e sottile come una giovane betulla, stava invece guardando fuori dalla finestra, apparentemente indifferente al calore dell’accogliente ambientino, come se fosse incantata dalla magica danza bianca. Una nevicata così non si vedeva da tanto tempo da quelle parti. Una fitta cascata di soffici fiocchi scendeva sulla terra, implacabile nella sua tenacia. Ma la terra, conservando ancora un vago ricordo dell’estivo tepore, si ribellava con tutta se stessa ad una tale invasione.
La donna, in preda a qualche bizzarra ostinazione, sceglieva un fiocco di neve dopo l’altro, per seguire il suo percorso, cercando di discernere l’elaborata composizione a cristalli. I fiocchi di neve, come un esercito sconosciuto, avanzavano senza indugi, cercando di sottomettere il mondo alla loro forza nivea. Gli alberi e i cespugli, rassegnati ad un’imminente sconfitta, prestavano i loro rami ai nuovi arrivati, vestendosi, infine compiaciuti, di lucente candore. Solamente la terra non voleva ancora cedere senza capire che il nuovo manto avrebbe soltanto giovato alla sua lampante bellezza. I fiocchi di neve, soffici, candidi, immacolati nella loro autenticità, sfioravano il grigiore ribelle e perivano, per essere sostituiti subito dopo dai loro tenaci fratelli.
Quando anche l’ultimo dei prescelti toccò la terra e, dopo solo un istante di gioia per esserci arrivato, si sciolse in una piccola disperata macchia acquosa, lei sospirò e si girò verso un uomo che era stato per tutto quel tempo in silenzio accanto a lei.
“Mi penserai?” gli chiese con voce spezzata.
“Tutti i giorni”.
“E di notte?”
“Ti sognerò. Danzeremo insieme sulla Via Lattea e miriadi di stelle suoneranno per noi nell’orchestra dell’universo”.
“E dopo? Cosa ci sarà dopo?”
“Ci saremo di nuovo io e te e … la neve”.
Lei ebbe un brivido, come se all’improvviso la stanza si fosse riempita di ghiaccio.
“Devi proprio partire? Perché non resti con me?” implorò...
...continua prossimamente

martedì 23 ottobre 2007

Guerra e Pace. Che emozioni suscita?

Guerra e Pace di Lev Tolstoj, Guerra e Pace su RAI 1.
Pensate che le emozioni che traspirano dal romanzo siano ben dipinte anche nel film o, come spesso, succede, al film manchi qualcosa? A dire il vero mancherebbero tante cose considerando i quattro volumi del libro...
L'atmosfera regnante nelle alti classi della aristocratica società russa è quella del divertimento senza limiti. I nobili con una quasi totale mancanza di nobiltà d'animo. Soldi, interessi materiali, amori sperati e mal visti...
Il principe Andrej è una pecora nera o solo, come direbbero oggi, un uomo annoiato e depresso, non capace di impegnarsi nemmeno quando si innamora? E Natasha? A prima vista così schietta e spontanea, genuina, sincera...che infine dà più peso alle sterili lusinghe dell'affascinante Anatol' delusa dai silenzi amorosi del fidanzato? E questo sarebbe il grande amore?!
La mia è una provocazione? Forse.

Parliamone!

lunedì 22 ottobre 2007

Salve a tutti!

Mi presento: mi chiamo Tatiana, sono bielorussa, abito in Italia da più di otto anni.
Faccio la traduttrice e nel tempo libero mi piace scrivere. Ritengo che la nostra vita sia troppo caotica, fuggiasca e spesso ingrata e che, a forza di correre e rincorrere traguardi sempre più impegnativi, dimentichiamo di fermarci un attimo e non riusciamo più a commuoverci, a emozionarci.
Che cos'è un'emozione? Ognuno di noi avrà una propria definizione: il sorriso di un bambino, una melodia, le pagine preferite di un romanzo, una poesia, lo sguardo docile di un cane, un fiore sotto la finestra...
E allora, emozioni, sentimenti, movimenti dell'anima, esperienze - questi saranno gli argomenti dei nostri post. Potremo condividere le nostre storie d'amore, speranze e illusioni, potremo chiedere e dare consigli, o semplicemente sfogarci, trovare dei nuovi amici, gente che la pensa come noi.
Potremo condividere i libri che ci hanno commosso, discutere i film che ci hanno appassionato, insomma parlare liberamente di quello che abbiamo nel cuore. L'unica parola chiave è EMOZIONI.
Vi aspetto!!!